Co-working sanitario o Studio medico ?

Kimeya nasce come progetto sanitario tanti anni fa e da sempre cerca di differenziarsi per il grande carattere di coloro che lo scelgono come luogo di lavoro e di crescita. 

Ma perchè scegliere una struttura come un poliambulatorio medico e non uno studio medico singolo o associato?

Dove sono le differenze tra lavorare “da soli” o in una struttura organizzata? e Perchè scegliere Kimeya?

Ne parliamo con la Dott.ssa Barbara Capellini, direttore generale dei Poliambulatori Kimeya e fondatrice del progetto nel 2005 insieme al Dott. Urbano Baldari.

Q: “Perchè un professionista sanitario sceglie Kimeya?”

Dott.ssa Capellini: Bella domanda… Iniziamo prima a rispondere a perchè un professionista sanitario sceglie una struttura organizzata e non uno studio in autonomia e cosa si aspetta normalmente.

Diciamo che nella normalità i professionisti sanitari sono lavoratori autonomi liberi di scegliere le modalità con cui erogare il proprio servizio rimanendo nei criteri legali che il proprio albo di riferimento e le norme specifiche richiedono.

Ognuno di loro quindi necessita di spazi definiti o caratteristiche specifiche dei luoghi in cui possono ricevere, così come strumentazioni tecniche o software idonee alla gestione dei dati e degli strumenti che utilizzano.

Con questa premessa è già normale pensare che la scelta dello spazio in cui operare dipenda molto dai propri personali requisiti lavorativi.

Ma questo ovviamente non è sufficiente! Se riconducessimo tutto a caratteristiche strutturali ridurremmo il lavoro di ciascuno, la mission per la quale ha studiato tanti anni solo ad un mero elenco di metri quadri, impianti, metodi di protezione dati sensibili… e tante altre voci che nulla hanno a che vedere con pazienti e salute!

Q: E quindi? Cosa muove un professionista a cercarvi? 

Dott.ssa Capellini: Abbiamo appena escluso che l’unico motivo per cui ci cercano sia un motivo logistico. Lo escludiamo come UNICO motivo ma non lo escludiamo come uno dei motivi principali!

Aprire un proprio studio professionale richiede molte competenze tecniche e informazioni specifiche che spesso sono difficili da reperire e che fanno capo a normative regionali recepite e applicate da uffici specifici comunali. Senza togliere che, una volta capito quale è la legislazione giusta, è necessario affidarsi ad artigiani esperti che mettano in pratica i requisiti sia nella forma che nella sostanza. Ho diretto i lavori per l’apertura di n.6 poliambulatori e diciamo che non è mai un gioco da ragazzi !

Capita spesso infatti che il mio gruppo venga coinvolto in consulenze mirate alla nascita di nuovi centri o nuovi singoli ambulatori: le norme sono tante ed è molto semplice sbagliare dettagli che possono portare a problemi futuri.

Q: Costi di apertura di un proprio centro medico o sanitario. Questo quindi è il problema principale?

Dott.ssa Capellini: statisticamente è il primo problema. Di solito un giovane professionista sanitario all’inizio della sua carriera ha mille incombenze più pertinenti al proprio iter di studio: formazione continua, massima attenzione ai primi pazienti, aggiornamento e sperimentazione… Tutti i liberi professionisti hanno sperimentato il significato della difficoltà dei primi 3-4 anni di lavoro, non è necessario che lo ricordiamo noi..

In questa fase, l’aggiunta di un investimento come quello di uno studio in proprio in genere non  DEVE essere la priorità.

Ma oltre ai costi di gestione e avviamento ci sono anche altri motivi che spingono i sanitari a cercarci. E questi riguardano più strettamente la “qualità” del proprio lavoro e l’ “accessibilità” al mondo del lavoro.

Q: Ci può spiegare meglio cosa intende?

Dott.ssa Capellini: Certo, partiamo dall’accessibilità e iniziamo anche a differenziare Kimeya da molti altri studi professionali.

Con questo termine intendo la facilità di ingresso nel mondo del lavoro, soprattutto per i giovani o per coloro che hanno lavorato tanti anni in strutture ospedaliere e vogliono iniziare una nuova vita professionale.

Accedere ad un Poliambulatorio di medie-grandi dimensioni e tanti anni di storia permette di accedere ad una struttura dove le regole e le procedure sono già state implementate, testate e migliorate. Significa lavorare senza pensieri, consapevoli che l’organizzazione attorno a sé permette di togliere ogni altro pensiero. Significa definire ad inizio percorso la propria modalità di lavoro e poi metterla in pratica, senza doversi preoccupare ogni volta di verificarne i requisiti iniziali.

Q: E cosa intende per qualità ? Il professionista stesso è portatore  intrinseco di qualità, no? 

Dott.ssa Capellini: Non sto parlando di qualità diagnostica o terapeutica. Sto parlando di una qualità di sistema che permette al professionista di dare il suo massimo dentro l’ambulatorio. Mi riferisco alla qualità con cui la segreteria si fa carico del paziente e gestisce la prenotazione, i tempi, i costi e la soddisfazione stessa. Mi riferisco alla qualità ambientale in cui ogni dettaglio deve essere monitorato e verificato. Mi riferisco al rigore strumentale che deve essere sempre controllato per permettere al paziente di ricevere i migliori trattamenti diagnostici o terapeutici possibili. Mi riferisco, non per ultimo, alla qualità misurata sui risultati, di cui se vuole parleremo un’altra volta.

Q: Assolutamente sì. Non ho mai sentito parlare di qualità misurata per servizi sanitari, non vedo l’ora di saperne di più. Ma torniamo al nostro argomento del giorno. Perchè Kimeya e non un qualsiasi altro studio associato o Poliambulatorio?

Dott.ssa Capellini:

Kimeya NON è PER TUTTI. Non lo è per i pazienti che ci scelgono e assolutamente non lo è per i professionisti sanitari.

Mi preme sottolinearlo perchè esistono contesti lavorativi per tutti così come esistono medici per tutti. E’ importante saper scegliere e sapere cosa si sta scegliendo. Solo così si può valutare il risultato.

Chi sceglie uno studio associato cerca uno spazio proprio con un gruppo selezionato di colleghi. Decide che non vuole lavorare da solo ma anche che vuole scegliere con chi dividere gli spazi comuni. Sceglie una situazione di parziale autonomia e riservatezza. Il paziente si aspetterà un luogo abbastanza riservato, senza una segreteria e con un contatto diretto con il proprio professionista.

Chi sceglie un Poliambulatorio invece ha già deciso che vuole delegare le incombenze amministrative ad esterni e non vuole curarsi di alcun problema gestionale. Vuole esercitare la propria professione nella massima libertà senza avere altri pensieri. Si fida delle competenze altrui e soprattutto ne riconosce il valore in quanto sono parte integrante del servizio che eroga. Riconosce, rispetta e supporta il lavoro di ogni componente del gruppo.

Q: E chi sceglie Kimeya? ….. 

Chi sceglie Kimeya non si ferma qui. E’ per questo che sottolineo che KIMEYA NON è PER TUTTI.

Il professionista sanitario che sceglie Kimeya come partner di lavoro lo fa per un ulteriore motivo: crede, cerca e valorizza lo scambio interprofessionale.

Q: Mi spieghi meglio… tutti amano lavorare in gruppo, che differenza c’è rispetto a voi?

La differenza è sottile ma sostanziale: a kimeya si lavora in ambulatori singoli, ma si vive negli spazi comuni.

Kimeya è stata progettata per avere grandi spazi, sia come spazi di lavoro (ambulatori mediamente grandi il doppio delle strutture concorrenti) ma soprattutto come spazi neutri di co-working.

Kimeya costruisce il suo team professionale in modo strategico affinchè i professionisti possano collaborare l’uno con l’altro e affinchè i pazienti possano trovare risposte integrate a problemi complessi.

Kimeya istituzionalizza i tempi di co-working e chiude le agende di chi vuole crescere con gli altri.

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Q: Questa cosa mi sembra nuovissima. Non ho mai sentito nulla di simile in strutture private…

Esattamente. Kimeya investe il tempo di tutti, a tutti i livelli del processo organizzativo, per permettere di condividere idee, progetti, casi clinici, problemi pratici … il servizio finale che viene proposto al paziente racchiude SEMPRE tutti questi tasselli e lo fa grazie al riconoscimento trasversale di competenze integrate apparentemente lontanissime.

Ecco perchè kimeya non è per tutti:

  • E’ per coloro che oltre a non voler lavorare da soli vogliono sentirsi parte di qualcosa di grande, di qualcosa di complesso, la cui complessità si tocca con mano nel vedere realizzarsi le idee che nessuno era ancora riuscito a mettere in campo.
  • E’ per coloro che credono che l’insieme fa la forza.
  • E’ per coloro che credono che il valore economico si costruisca prima di tutto con il valore umano.
Q: E per tutti gli altri? Kimeya non è per loro??

Kimeya può essere parte di TUTTI i progetti sanitari.

E può esserlo come consulente esterno.

Perché ogni professionista può avvalersi delle tante competenze che il gruppo racchiude e può chiedere di essere supportato anche solo per un piccolo passo del proprio percorso. Dalla progettazione, alla selezione del personale di segreteria e la sua formazione. Dagli arredi alle agende, dai fornitori al supporto gestionale. Kimeya in questo senso è per tutti.

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