Gravidanza e insufficienza venosa

I problemi venosi in gravidanza sono frequenti, spesso si avvisano pesantezza e gonfiore di piedi e caviglie. In alcuni casi, invece, si possono notare vene gonfie e bluastre nelle gambe, talvolta dolorose al tatto. Si tratta di problemi molto comuni anche nelle donne che non hanno una predisposizione familiare all’insufficienza venosa.

Nella maggior parte dei casi questi disturbi non sono preoccupanti né patologici, ma ogni situazione è da valutare con estrema attenzione poiché nelle situazioni più complesse la comparsa di tali disturbi può portare al manifestarsi di problema cronico.

In che cosa consiste l’insufficienza venosa?

L’insufficienza venosa è una condizione patologica causata dalla difficoltà, del sangue venoso, di ritornare al cuore. In particolare, quando si parla di insufficienza venosa degli arti inferiori si tratta di un disturbo della circolazione.

Perché si verifica più facilmente durante la gravidanza?

Durante la gravidanza la pressione alle vene delle gambe aumenta, il ritorno venoso al cuore rallenta e le vene si distendono. Tutto ciò comporta un reflusso venoso e un ristagno di sangue che favorisce la fuoriuscita di liquido nei tessuti circostanti e il caratteristico gonfiore (edema), particolarmente accentuato nella zona delle caviglie.

In alcuni casi possono anche comparire varici, comunemente note come vene varicose, che potrebbero sfociare in tromboflebiti.

È importante ricordare che le donne gravide hanno un rischio di trombosi dalle 3 alle 5 volte più elevato rispetto alle donne non gravide. Proprio per questo è fondamentale non sottovalutare i sintomi!

Quando rivolgersi ad uno specialista?

In caso di sintomatologia (senso di peso, prurito, bruciore, gonfiore…) o comparsa di vene varicose è consigliato eseguire una visita flebologica e un Eco-Color-Doppler venoso degli arti inferiori.

Tale esame diagnostico è utile ai fini di impostare una terapia fisica e/o medica adeguata, con l’obiettivo di ridurre il rischio di progressione della malattia. Infatti, se per molte donne la situazione di gonfiore alla gambe è temporanea e regredisce dopo 3-6 mesi dal parto, per altre rappresenta l’inizio di una malattia venosa cronica permanente.

Cosa possiamo fare nel quotidiano?

Alcuni suggerimenti per la vita di tutti i giorni:

  • Attività fisica: camminate, nuoto, bicicletta, yoga sono esempi di sport praticabili in gravidanza che possono migliorare il ritorno venoso, attraverso il lavoro muscolare del piede e del polpaccio, e ridurre lo stress venoso;
  • Docce fredde alle gambe: stimolano una venocostrizione e donano sollievo;
  • Evitare la postura seduta o in piedi statica protratta e mantenere le gambe sollevate soprattutto la sera;
  • Adeguata idratazione;
  • Abbigliamento comodo e scarpe adatte (no flat né tacchi alti)