03 Ago Dolore pelvico: l’aiuto della fisioterapia

Trattare il DOLORE non è mai cosa semplice e quando questo riguarda una zona delicata come quella pelvica tutto si complica.
Il DOLORE è sempre un’esperienza personale, influenzata da fattori biologici, psicologici e sociali. Ogni persona ha una sua rappresentazione del dolore e un suo vissuto che deve essere rispettato. Questo deve essere la prerogativa anche se la medicina si ostina a identificare l’insieme di determinati sintomi con il nome di una patologia come VAGINISMO, VULVODINIA o ATROFIA VULVARE.
Parlare, parlare, parlare…è parte integrante del trattamento, così come deviare l’attenzione del dolore verso esperienze di benessere.
Nel trattamento del dolore pelvico persistente è fondamentale accogliere la paziente, capire come “vive” il dolore, indagare quali siano i fattori che incidono sul suo disagio, nonché spiegare come “funziona” il dolore.
- Poco sonno?
- stress e ansia?
- depressione?
- inattività?
- affaticamento eccessivo?
… sono tutte concomitanze che possono peggiorare il dolore.

Come avviene un trattamento riabilitativo per il dolore pelvico?

Normalmente la zona pelvica viene interessata dal trattamento in prima valutazione e poi dopo aver ottenuto altri risultati in zone anche distanti.
Esistono infatti modi indiretti, molto efficaci, che ci permettono di rilassare il pavimento pelvico.
Si può trattare il viso, i muscoli masseteri e temporali, ma si può anche lavorare su una corretta dinamica respiratoria, mobilizzando i tessuti dell’addome o ancora lavorando sulla mobilità delle anche.
E’ molto importante anche insegnare alla paziente modalità di autotrattamento, come il massaggio, lo stretching, la respirazione, esercizi di mobilizzazione che le permetteranno di provare nuovamente il piacere di lavorare con e sul proprio corpo.
Appena le condizioni lo permetteranno, diventa importante approcciare la zona pelvica per aumentarne la percezione, la capacità di contrarre e rilassare la muscolatura.
Un buon aiuto lo si può trovare anche nell’utilizzo di tecnologie quali la RADIOFREQUENZA (più conosciuta come Tecar) che ci permette di migliorare la vascolarizzazione dei tessuti e di conseguenza il loro rilassamento, mantenendo un ottimo trofismo delle fibre muscolari e connettivali.
Ogni paziente rappresenta una storia e accompagnarla in questo percorso è una bellissima sfida.
Sei interessato a contenuti simili?
Seguici sui nostri social!