Q&A: Prevenzione stagionale e Medicina Integrata

Tantissimi pazienti si affidano al team di Medicina dell’Informazione per cercare risposte a problematiche complesse, croniche, per cui ancora non hanno trovato soluzioni o nessun risultato significativo.
Difficilmente una persona con queste caratteristiche e una storia clinica articolata chiede, come prima cosa, un protocollo di prevenzione. Ma, inevitabilmente, diventa una richiesta durante il percorso di cura.
Perché oramai è risaputo che il sistema immunitario va allenato e si può lavorare per migliorare la risposta dell’organismo agli agenti esterni.

Chiediamo quindi alla Dott.ssa Livia Foschi cosa ne pensa e come risponde ai pazienti che desiderano un supporto per la prevenzione stagionale.

Dott.ssa Livia Foschi
Q: Dottoressa, cosa fa se un paziente le richiede un protocollo di prevenzione antinfluenzale?

Dott.ssa Foschi: Normalmente imposto una terapia di rinforzo delle vie respiratorie e del sistema gastrointestinale. Grazie alla medicina integrata posso scegliere tra tantissime modalità diverse di aiuto o di rimedio personalizzato, ma il campo di azione rimane prevalentemente questo.

Q: Perché sceglie le vie respiratorie e l’apparato gastroenterico ?

Dott.ssa Foschi: Perché l’apparato respiratorio e l’apparato gastroenterico sono i sistemi dell’organismo che più facilmente sono coinvolti durante un episodio influenzale stagionale.
Se ci si ammala d’inverno, statisticamente, è più probabile che compaiano tosse, raffreddore, mal di gola oppure una gastroenterite con vomito e/o diarrea. La tendenza a scegliere l’uno o l’altro è invece una caratteristica personale che valuto insieme al paziente. La clinica e la medicina integrata mi aiutano a direzionare meglio la strategia di prevenzione personalizzata.

Q: Perchè parla di “rinforzo”? Cosa si intende in medicina integrata?

Dott.ssa Foschi: Parlo di “rinforzo” perchè il sistema immunitario va allenato a reagire agli agenti esterni e la medicina integrata può aiutare dando maggiori strumenti. Solitamente utilizzo rimedi omeopatici o stimoli immunitari, in low dose, che hanno come obiettivo il miglioramento della resistenza del sistema, che favoriscono i meccanismi di autodifesa e l’autoguarigione dell’organismo.

Q: Cosa vuol dire autoguarigione?

Dott.ssa Foschi: Il corpo umano mette in atto reazioni fisiologiche per difendersi, prima ancora che noi riusciamo a realizzare di essere sotto attacco infettivo. Veniamo comunemente a contatto con microbi e virus, contro i quali il corpo si adopera per riuscire ad eliminarli: la febbre ovvero il rialzo della temperatura corporea, per esempio, è funzionale alla guarigione in quanto molti microrganismi sono termosensibili e sopra ad una certa temperatura non riescono a sopravvivere. Catarro, tosse, stanchezza.. sono tutti segnali che indicano che nel nostro organismo è in corso una battaglia e che il nostro sistema immunitario si sta impegnando per vincerla. Per questo non sempre i sintomi influenzali vanno eliminati!

Q: Esiste la febbre buona e la febbre cattiva?

Dott.ssa Foschi: Una buona sfebbrata di un paio di giorni, con febbre alta, anche sopra i 38°C, talvolta è molto meglio di una febbricola 37.2°, strascicata, che potrebbe non essere così efficace nell’eliminare i patogeni. Essa infatti potrebbe non riuscire ad indurre una difesa sufficientemente competente ad eliminare il problema definitivamente.
L’obiettivo, per i pazienti che richiedono una prevenzione, è di educazione al sintomo e all’infiammazione. L’infiammazione è inizialmente una risposta positiva, significa che il corpo si sta difendendo, quindi non si può pensare di non essere mai infiammati, di non presentare mai alcuna sintomatologia. I sintomi infiammatori (febbre, dolore, produzione di muco…) servono a metterci in guardia: c’è qualcosa che non va, uno stimolo nocivo che va evitato o allontanato.

Q: Ci si ammala davvero perché “si prende freddo”? 

Dott.ssa Foschi: Non così di frequente quanto si crede. Se pensiamo al Nord Europa, i bambini giocano all’aperto anche quando piove e stanno benissimo, paradossalmente è il contrario, ci si ammala più di frequente quando si inizia a chiudere le finestre, a non arieggiare più gli ambienti, aumentando il ricircolo di virus e batteri e quindi il contagio.

Q: Cosa consiglia quindi per il rinforzo dei due sistemi coinvolti?
  • Rimedi omeopatici ben prescritti. Ricordiamo sempre che l’omeopatia non si basa solo sulla somministrazione di “principi attivi” ma soprattutto sulla scelta della giusta diluizione. A differenza della fitoterapia o del farmaco di sintesi, l’effetto del rimedio omeopatico non si basa esclusivamente sull’effetto biochimico indotto dalla molecola presente, ma soprattutto dall’effetto vibrazionale che il rimedio attiva sulla matrice specifica a cui è diretto. Per questo è fondamentale che venga scelto da professionisti formati e specializzati in questo ambito.
  • Stimoli immunitari in low dose.
  • Integrazione fitoterapica o nutraceutica personalizzata. 
  • Alimentazione bilanciata per fornire all’organismo carburante sempre di qualità.
  • Mantenere un livello di movimento fisico adeguato a mantenere attivi tutti i processi metabolici cellulari.
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